Lettera di un concittadino che ha perso suo padre durante il duro periodo di quarantena COVID-19. Le sue parole per ricordarlo a tutti e per donargli un ultimo dolce saluto.

“Ciao papà ti scrivo perché parlarti non è più possibile, purtroppo! Questo è il mio modo per non dimenticarti… sono solo parole…!!
Lo faccio a mezzo del nostro quotidiano on line “Cavasmart” e tramite il Signor Antonio IORIO, con il quale mi sono interfacciato e gentilmente ha accettato di pubblicare sul suo quotidiano, questa mia missiva PER TE.

È successo tutto così in fretta e troppo veloce per capirlo.
In un secondo tutta la mia vita è cambiata e mai avrei pensato questo.. no mai!!! Ma io devo andare avanti anche se tu sei volato via!
Vivevamo molti momenti insieme, ma ora non ce ne sarà più nemmeno uno!
Quando una persona importante se ne và, se è importante in realtà non se ne andrà mai e tu, PAPÀ sarai sempre con me, dentro i miei ricordi più belli. Ormai papà non ci sei più, non c’è giorno che non ti pensi, non c’è giorno in cui non pensi a tutto ciò che mi hai detto, mi hai dato e insegnato e a tutto ciò che ci siamo detti negli ultimi anni.

Hai passato gli ultimi 9 anni della tua vita, amorevolmente accudito in una R.S.A. locale, e io non avrei mai pensato che quel martedì 25 febbraio 2020, alle 09.00 di mattina che sono venuto a trovarti  in struttura, sarebbe stato l’ultimo giorno che ti avrei visto… Ho mille domande in testa e nessuna risposta e mai ne avrò finché un giorno anch’io smetterò di respirare.
Mi sono ritrovato solo ad affrontare il mio dolore e, tutt’ora mi ritrovo continuamente a pensare a te e l’immagine di te in quel letto che non mi lascia ragionare…
Non esistono parole di conforto, non esiste sostegno per un dolore così forte.
Uno è il mio dolore, quello di averti perso, una è la mia domanda: sei sereno ora? Domanda a cui non c’è risposta, domanda che mi rifarò ogni giorno della mia vita… per chi è credente è tutto più facile, pensare e rispondersi… non lo è per me!

Ma se è vero che chi muore ci guarda da lassù, e vive nel cuore di chi resta, allora spero che tu mi assista e mi protegga e che resterai sempre orgoglioso di me, come io sono orgoglioso di averti avuto come padre.

Si dice che “darei tutto per un’altra occasione”…venderei solo l’anima al diavolo per rivederti solo dieci minuti e dirti tutto quello che non ti ho potuto dire, per poterti dire quanto mi manchi e quanto è grande il vuoto che mi hai lasciato!
Tutto questo è impossibile, non succederà mai!
Dovrò convincermi che almeno tu ora sei libero da ogni forma di dolore, che ci guardi e proteggi da lassù e che sei accanto alla mamma, ai nonni, ai tuoi genitori e ai tuoi fratelli e sorelle….. Intanto mi manchi… ci manchi a tutti!
Tante sono le cose che avrei voluto ancora dirti, ma per fortuna durante l’ultimo periodo della tua vita abbiamo passato tanto tempo insieme e abbiamo avuto il modo di parlare tanto.

La cosa più bella, sai papà, è la soddisfazione e l’orgoglio di essere tuo figlio, si perché quando incontro le persone che hanno avuto la fortuna di conoscerti, sia in ambito lavorativo che privato, mi dicono “MA VUJ SIT U’ FIGL I MATTEO U’ FRUTTAIUOL? MATTEO U’ PARULAN? (Ma voi siete il figlio di Matteo il fruttivendolo? Matteo il parulano?) CHE PERSONA VOSTRO PADRE ONESTO, UMANO E AFFABILE CHE ERA”…..queste parole mi riempiono il cuore di gioia e in un certo qual modo ti fanno rivivere in me durante quei momenti e ti rivedo negli occhi di chi ti ricorda.

E sì, proprio così caro papà, perché tu sei stato una persona tra i primi, che per più di 50 anni, dal lontano 1942 (appena a 9 anni di età essendo rimasto orfano di padre ti sei dovuto occupare di altri fratelli e sorelle) e fino al 1996, hai dato lustro alle attività e all’economia cavese con la tua attività da fruttivendolo nell’ex mercato ortofrutticolo di Viale Crispi (ex Manifattura tabacchi) entrando nella “storia” popolare di Cava de’ Tirreni, e nel tessuto sociale di questa Città, ed è anche e soprattutto per questo papà, che voglio tributarti questo piccolo pensiero, anche a nome di tutti i tuoi amici e colleghi viventi e non.

Ti amo papà e sempre lo farò. R.I.P.

Tuo figlio Pino o “Pinucc” come mi chiamavi tu.

Per il signor Antonio IORIO.

Desidero ringraziarla fin d’ora (anche da parte del mio caro papà) per il suo cortese e gradito interessamento e in attesa di un suo gradito e cortese riscontro, mi è gradita l’occasione per porgerLe distinti saluti.

Cava de’ Tirreni 07 Maggio 2020.-

APICELLA Giuseppe (Pino)